[vc_row][vc_column][vc_column_text]La Crime&Tech del centro Transcrime, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza e il supporto di Checkpoint Systems – ha condotto uno studio dedicato a stimare le perdite subite dalle attività commerciali a causa di furti e rapine.
Questi valori indicano che in Italia tali perdite ammontano a 2,3 miliardi di Euro, principalmente in settori quali abbigliamento, calzature e supermercati. Tra le cause, sicuramente figura anche l’impiego scorretto di sistemi antitaccheggio, spesso non adeguati alle merci cui vengono applicati. A questo si affianca l’utilizzo sempre più frequente, da parte dei malviventi, di borse schermate e distaccatori appositi che consentono di uscire dai negozi con articoli non pagati, senza che sia possibile rilevare l’anomalia.
Si rende quindi necessario, per chiunque abbia un’attività commerciale, investire in strumenti antitaccheggio innovativi, moderni e al passo con i nuovi metodi adottati dai ladri: dalle etichette alle barriere antitaccheggio, sistemi a Radiofrequenza (RF) o Acusto-magnetici (AM), a seconda dei prodotti trattati. Non solo, è importante anche dotarsi di apparecchi come i contapersone da negozio, ad esempio quello automatico, in grado di monitorare gli accessi e conoscere i flussi in entrata e in uscita.
I sistemi antitaccheggio hanno prezzi variabili a seconda della tecnologia e delle quantità necessarie. Idisec, con sede a Milano, opera in questo settore da molti anni e propone sistemi antitaccheggio a prezzi ottimi: tecnologie innovative, efficienti e dal costo accessibile, aspetti che ne fanno un punto di riferimento nel mercato della sicurezza.
Furti in Italia: investire nei sistemi antitaccheggio
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Secondo le analisi effettuate dal centro Transcrime dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in Italia ogni anno negozi e supermercati subiscono furti per un valore di 2,3 miliardi di Euro.
Tuttavia, le perdite subite dai commerciati e i sistemi di sicurezza vengono semplicemente fatti passare e scaricati come “costi”, aumentando di conseguenza il prezzo dei prodotti: in pratica, è come se ogni italiano dovesse sborsare 56,00 Euro per consentire alle aziende di coprire le perdite e investire in sistemi antitaccheggio, tutto ciò a causa dei malviventi.
Le analisi effettuate hanno inoltre individuato una sorta di identità dei saccheggiatori: le fasce d’età sono 26-40 tra gli uomini e 18-25 tra le donne. Inoltre, le prime 10 città in testa per il maggior numero di furti rispetto al fatturato medio italiano, risultano essere:
- Agrigento + 2,84%
- Parma + 2,43%
- Como + 2,33%
- Siena + 1,82%
- Brindisi + 1,80%
- La Spezia + 1,77%
- Cosenza + 1,77%
- Ancona + 1,71%
- Gorizia +1,65%
- Bergamo + 1,61%
- Abbigliamento: dalla pelletteria all’intimo, accessori, occhiali, articoli sportivi ecc;
- Cosmetica: profumi, make-up, creme ecc;
- Calzature: uomo e donna;
- Supermercati: dolciumi, alcoolici, reparto profumeria, accessori auto;
- Brico: lampadine, utensili elettrici, interruttori ecc.